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LA DEPRESSIONE DELL’ ANZIANO : attenzioni diagnostiche nelle cure primarie

La diagnosi di depressione fa parte della pratica geriatrica. Anche se Google propone un possibile screening online (BMJ 2017; 358: j4144  doi:10.1136/bmj.j4144), l’ utilizzazione di un test rapido entra nella visita medica geriatrica.

La depressione “sottosoglia” è la depressione nella forma lieve; la diagnosi di pone se sono presenti 2 o più dei seguenti sintomi, in un periodo di due settimane: • Umore depresso • Alterazioni cognitive • Insonnia notturna • Difficoltà a prendere decisioni • Perdita di interessi e/o piacere • Alterazioni del comportamento alimentare • Sintomi fisici • Alterazioni del comportamento sessuale.

Non deve essere confusa con la tristezza. Per questo è necessario fare riferimento a scale diagnostiche validate. Il colloquio anamnestico è molto importante: la riduzione del supporto sociale per lutto famigliare, pensionamento, cambio di abitazione, sono fattori di rischio da valutare attentamente; anche l’ insonnia può essere un segno di depressione e richiede attenzione anche per il possibile impiego di farmaci. Gli eventi stressanti devono essere rilevati durante l’ anamnesi così come la presenza di malattie (cancro, ictus, diabete, cardiopatia ischemica, scompenso, ipotiroidismo, carenza di vitamina B12 e acido folico), politerapia (in particolare clonidina, beta bloccanti, tranquillanti, calcio antagonisti, ipnotici, antiparkinsoniani), dolore cronico, lutto recente. Anche gli anziani non sempre rispondono positivamente ai farmaci antidepressivi; questi sono efficaci solo se assunti a lungo (1 anno); i SRRI  possono facilitare le  cadute. Attenzione alla politerapia (> 5 farmaci) che si associa a cadute, effetti avversi, declino funzionale, Farmaci che si associano a depressione sono gli ACE inibitori, i corticosteroidi, gli ipolipemizzanti. Le benzodiazepine non sono efficaci come antidepressivi: riducono le performance cognitive. La risposta ai farmaci antidepressivi varia: nel 30% dei trattati c’è remissione; nei non rispondenti si può ricorrere a farmaci come il litio ; gli anziani residenti in struttura rispondono poco ai farmaci antidepressivi; questi non sono efficaci se coesiste compromissione neurocognitiva: in questi casi sono utili gli interventi psicosociali come la terapia comportamentale, la musicoterapia e l’ educazione dell’eventuale caregiver. La terapia antidepressiva invece migliora le prestazioni cognitive se la situazione è dovuta a pseudodemenza. I farmaci antidepressivi e gli interventi psicologici mostrano una discreta efficacia anche nella popolazione anziana. Gli interventi che aumentano la partecipazione e il coinvolgimento sociale del malato riducono i sintomi depressivi; anche la partecipazione ad attività di volontariato e di studio sono benefiche. Un problema fondamentale è la frequente mancata diagnosi di depressione, più volte ricordata. Come semplice screening ambulatoriale o a domicilio si possono porre due semplici domande (PHQ-2 – Patient Health Questionnaire).

Nelle ultime 2 settimane quante volte sei stato coinvolto nei seguenti problemi ?

  1. scarso interesse o piacere a fare le cose 0 – 1- 2 -3
  2. sentirsi giù, depresso o senza speranza : 0-1-2-3

Come calcolare ?: 0.mai; 1. diversi giorni; 2. più della metà del tempo; 3. praticamente ogni giorno

Il punteggio varia da 0 a 6. Il cut-off di 2 da una buona sensibilità, quello di 4 una buona specificità

 

 

 

 

 

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