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La Regione Emilia-Romagna ha deciso l’ attivazione delle CAU (Centri di assistenza e urgenza) sul territorio: l’ obiettivo è rendere più efficaci le cure e l’ assistenza territoriale riducendo anche gli accessi dei codici bianchi e verdi ai pronti soccorso. L’ attività delle CAU prevedono l’ utilizzazione della telemedicina.

Sarebbe auspicabile il coinvolgimento  dei corsi di laurea di Medicina e Chirurgia, delle scuole di spcializzazione mediche e chirurgiche e anche dei corsi di laurea in Infermieristica.

I dettagli in : https://salute.regione.emilia-romagna.it/notizie/regione/2023/giugno/accordo-tra-regione-e-sindacati-dei-medici-di-medicina-generale-centri-di-assistenza-e-urgenza.

 

L’Emilia-Romagna è pronta. La riorganizzazione della Rete dell’emergenza/urgenza può partire. Illustrata la settimana scorsa dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, in Commissione assembleare, e dopo un confronto a tutto campo con gli attori coinvolti – il mondo della sanità, le organizzazioni sindacali, i professionisti, gli amministratori locali attraverso le Conferenze territoriali sociosanitarie (Ctss), la sanità privata convenzionata e i componenti il Pattoper il lavoro e per il Clima – nel pomeriggio di ieri è stata approvata dalla Giunta regionale, che ha licenziato le Linee di indirizzo per le Aziende sanitarie. Saranno adesso queste ultime a definire l’organizzazione dei servizi sulla base del modello regionale, scelte che verranno approvate nei territori nell’ambito delle Ctss da sindaci e amministratori locali, restituendo un quadro complessivo alla Regione.

Una riforma che potrebbe aprire la strada nel Paese: l’Agenas, l’Agenzia sanitaria nazionale, la sta approfondendo su mandato del ministero della Sanità, così come in Conferenza Stato-Regioni è stato dato mandato di fare lo stesso, avendo individuato una possibile strada di riforma valida in tutta Italia.

I punti forti della riforma

Innanzitutto, dedicare i Pronto soccorso ai casi più gravi, sgravandoli di attività che possono essere gestite più velocemente altrove.

E poi la nascita dei Centri di Assistenza e Urgenza (CAU), distribuiti capillarmente sul territorio e in grado di rispondere, di norma giorno e notte, alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale espresse da parte delle persone.

Inoltre, la creazione di equipe medico-infermieristiche, le UCAche opereranno a domicilio del paziente; senza dimenticare il potenziamento della telemedicina, con 20mila postazioni informatiche già previste in tutta l’Emilia-Romagna.

Infine, il potenziamento della struttura operativa del 118.

Gli obiettivi

C’è un obiettivo chiaro, ambizioso ma raggiungibile che si è data la Regione: dopo decenni in cui il servizio sanitario regionale ha costantemente fornito alti livelli di assistenza ai propri cittadini – come testimoniato dal posizionamento sempre ai vertici in Italia sulla garanzia dei Lea – è oggi chiamato a gestire complessità e sfide diverse, che accomunano peraltro l’Emilia-Romagna al resto del Paese: dare nuove risposte ai nuovi bisogni di cura, fronteggiando al tempo stesso la carenza di personale sanitario e l’incremento della domanda di prestazioni.

Una trasformazione – dall’emergenza urgenza all’assistenza ospedaliera e territoriale – che vede l’Emilia-Romagna, forte delle sue avanzate competenze professionali e organizzative, di strutture all’avanguardia e di tecnologie innovative, prima Regione in Italia impegnata a ripensare l’organizzazione sanitaria, con un modello ambizioso che potrà appunto fare da apripista a livello nazionale.

La riforma, sintetizzata nel documento “Linee di indirizzo alle Aziende sanitarie per la Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza Urgenza in Emilia-Romagna”, è stata dunque approvata in Giunta.

Tre le linee di intervento che le danno corpo: potenziamento dell’emergenza urgenza preospedaliera; introduzione del Numero unico europeo di emergenza (NUE 112) e del Numero europeo armonizzato (NEA 116117), con 3 Centrali operative che lavoreranno in stretta relazione e contiguità con le 3 Centrali 118; istituzione dei Centri di assistenza e urgenza (CAU) territoriali per le cure mediche non emergenti.

Come saranno informati i cittadini

Per informare i cittadini e affiancarli in questa fase di cambiamento, la Regione lancerà una campagna di comunicazione, anche multimediale, rivolta a tutta la popolazione, con dettagli su: finalità della riorganizzazione; caratteristiche della nuova rete; tempistica di attivazione; casistica di chi può recarsi ai CAU in urgenza; ubicazione e funzionamento delle strutture, bisogni ai quali danno risposta. Al tempo stesso la campagna evidenzierà quali situazioni sanitarie necessitano invece di accesso diretto in Pronto soccorso.

Inoltre, proprio per valorizzare e mettere a sistema il prezioso contributo del volontariato che tanta parte ha nelle attività di soccorso in emergenza, sarà istituito un tavolo permanente di confronto tra l’assessorato alle Politiche per la Salute e le rappresentanze regionali delle Organizzazioni di volontariato che svolgono questa attività. Un altro gruppo di lavoro monitorerà lo stato di avanzamento dell’attuazione del piano, verificandone annualmente gli esiti.

 

 



Le reti si estendono su un territorio limitato ma significativo perche sede di prestazioni geriatriche a volte caratterizzate dalla continuità delle cure e dell’ assistenza. I setting (cure primarie, intermedie e ospedaliere o terziarie) non sono di solito ugualmente utilizzati per la formazione del futuro Geriatra, anche se il maggior numero di anziani con problemi si trovno a domicilio e anche nelle strutture per anziani ( circa 300000 letti !). Cure primarie e intermedie sono tradizionlmente evitate nell’ iter formativo della scuola  anche se è proprio in quei setting che si manifestano le carenze e le richieste maggiori che, non soddisfatte, si ripercuotono negativamente sul funzionamento  degli ospedali (affollamento dei pronti soccorso, ospedalizzazione eccessiv e ripetuta, durata eccessiva dei ricoveri con le note conseguenze).  I setting curativo-assistenziali  continuano sd essere non adeguatamente comunicanti e mancano di uniformità geriatrica: manca la cartella clinica informatizzata  che potrebbe essere sostituita dal fascicolo sanitario  elettronico adeguatamente modificato.

Pertanto le reti formative delle scuole di specializzazione di Geriatria dovrebbero essere uniformate almeno a livello ragionale  attraverso la utilizzazione di strumenti comuni e minimi di valutazione  sempre disponibili online con piattaforma dedicata, e di interventi terapeutici farmacologici e non farmacologici. Sarà fondamentale indicare i risultati ottenuti indispensabili per le scelte e decisioni terapeutiche.

I dati raccolti nel database serviranno alla necessaria ricerca applicata.

Sarà realizzabile ?

Con il coinvolgimento attivo delle strutture e dei servizi della rete formativa  si potrebbe realizzare anche sul territorio la medicina geriatrica di buona qualità con vantaggi per gli utenti anziani della sanità, sempre più numerosi.

Cosa si intende per rete formativa?



Enel X, con Policlinico Gemelli per lo sviluppo della telemedicina

Enel X,  firmato accordo con Fondazione Policlinico Gemelli e Aon per portare la telemedicina al centro del welfare aziendale

Portare la telemedicina al centro del welfare aziendale per promuovere il benessere delle persone e aiutarle ad adottare uno stile di vita sano e sostenibile. Questo è l’obiettivo dell’accordo che Enel X Italia e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS hanno sottoscritto con Aon. Grazie a questa partnership, il primo gruppo in Italia e nel mondo nella consulenza dei rischi e delle risorse umane, nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa, potrà mettere a disposizione del proprio network di aziende il servizio Smart Axistance e-Well, programma di corporate wellness governance sviluppato da Enel X e dalla Fondazione Policlinico Gemelli con l’obiettivo di offrire percorsi di assistenza sanitaria personalizzati e digitali, integrati con il tradizionale check up medico. Aon fornirà ai propri clienti che aderiranno all’iniziativa gli strumenti necessari per la gestione del servizio.

“Con Smart Axistance e-Well mettiamo la nostra capacità tecnologica al servizio dell’innovazione sociale, centrando un duplice obiettivo: diffondere un nuovo modello di welfare basato sul benessere psicofisico della persona e favorire lo sviluppo della telemedicina, fondamentale per rendere l’assistenza sanitaria alla portata di tutti” commenta Francesco Venturini, Responsabile di Enel X“Nello specifico il programma ci aiuta a migliorare concretamente la vita delle persone e promuovere stili di vita sani e sostenibili, in linea con la nostra mission. A questo accordo, siglato con un grande gruppo come Aon, ne seguiranno presto altri che ci vedranno impegnati,  insieme alla Fondazione Policlinico Gemelli, al fianco di player nazionali e internazionali per portare l’innovazione nelle aziende attraverso servizi di e-Health sempre più flessibili e personalizzati”.

“Il progetto Smart Axistance e-Well segna l’ingresso del Policlinico Gemelli nell’era in cui la telemedicina non è più un esercizio legato all’erogazione di specifici servizi, ma uno strumento che amplia, potenzia e integra tutta la nostra offerta di salute” considera Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRRCS. “Ha comportato infatti lo sviluppo ad hoc di protocolli clinici, di un modello organizzativo dedicato e di una piena integrazione della piattaforma nel nostro ecosistema informativo. Con un obiettivo preciso: sviluppare un modello di wellness e governance clinica in grado di offrire agli utenti la possibilità di fruire dei benefici di un piano di benessere e prevenzione continuamente personalizzato sulle proprie esigenze, in grado di accompagnarli quotidianamente e con la possibilità di un confronto e un contatto costante con i nostri specialisti clinici. L’accordo con Aon testimonia la volontà di offrire alle aziende questo valore aggiunto e rendere il welfare uno strumento moderno ed efficace nel migliorare la vita e la salute delle persone”.

“La salute e il benessere delle persone sono da sempre al centro della value proposition di Aon. I servizi di telemedicina, da noi offerti da tempo sia attraverso le nostre piattaforme proprietarie di welfare aziendale, che come servizi a sé stanti con qualificate strutture sanitarie a prezzi calmierati, hanno registrato un incremento fortissimo dallo scoppio della pandemia” aggiunge Andrea Parisi, CEO di Aon“Aon continuerà a sviluppare nuove soluzioni in quest’ambito per soddisfare sempre di più le esigenze delle persone in ambito Health, promuovendo una cultura della prevenzione”.

Smart Axistance e-Well prevede un percorso di wellness personalizzato che si realizza con il supporto da remoto dei medici del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e attraverso un’App, progettata da Enel X, in totale sicurezza e nel rispetto della protezione dei dati. Il programma dura almeno un anno e si apre per i partecipanti con un classico check up medico completo svolto in presenza presso il Policlinico Gemelli o le altre strutture sanitarie convenzionate sul territorio nazionale. Lo stato di benessere iniziale viene valutato sulla base di un protocollo clinico scientificamente riconosciuto e sviluppato appositamente dal Policlinico Gemelli, basato su 5 aree di riferimento: stress, attività fisica, regime alimentare, sonno e fumo. Sulla scorta dei risultati del checkup, i medici del Gemelli concordano con gli iscritti un piano di wellness personalizzato, comprensivo di dieta, e possono verificare insieme a loro, nel corso dei mesi, i progressi fatti utilizzando l’app e lo smartband abbinato ed effettuando televisite periodiche sulla piattaforma Smart Axistance e-Well.

A questo pacchetto base di wellness, le aziende hanno la possibilità di aggiungere, con la massima flessibilità, visite aggiuntive in presenza, personalizzando ulteriormente il servizio. Inoltre, durante il percorso le persone hanno anche la possibilità di prenotare delle televisite aggiuntive di tipo specialistico per soddisfare esigenze specifiche.

Per accedere a Smart Axistance e-Well, le aziende possono visitare il sito di Enel X entrando nella sezione telemedicina.



Le attività del servizio sanitario nazionale regionale dipendono da fattori che si possono così riassumere:

RISORSE      →     PROCESSI E PROCEDURE     →     RISULTATI

La sequenza è valida per ogni tipo di attività produttiva; nel caso nostro l’ obiettivo è la salute fisica e mentale dell’ anziano , realizzata  in ambienti sicuri per l’ utente-paziente, senza abusi e anche la buona qualità della vita vissuta senza disabilità.

Le RISORSE sono economiche (l’Italia spende circa 4000 dollari/persona/anno) e anche umane; le risorse economiche sono notoriamente limitate. Si deve assicurare la competenza specifica in campo geriatrico e gerontologico  del personale addetto alle cure e alla assistenza delle persona anziane.  Con adeguate risorse si deve perseguire la necessaria  geriatricizzazione del personale sanitario, che sarà  formato e aggiornato in ambienti idonei (setting) fra i quali anche le residenze sanitarie assistenziali (RSA). I corsi di laurea e di specializzazione delle scuole di medicina devono collaborare e partecipare modificando opportunamente i curricula formativi e anche la rete formativa.

Per quanto riguarda PROCESSI E PROCEDURE è necessario ricordare che esistono diversi setting curativi e assistenziali (cure primarie, cure intermedie e ospedali) dotati di servizi per gli anziani che operano con strumenti e obiettivi diversi. La Geriatria ha strumenti comuni per i tre setting: la valutazione multidimensionale geriatrica (VMD) e la valutazione della fragilità.  La realizzazione dei processi e delle procedure ha costi variabili che possono essere ridotti; i Processi sono resi più efficienti con la telemedicina che è ancora poco utilizzata. Esistono modelli che organizzano le attività geriatriche dei servizi, le integrano e le coordinano con il coinvolgimento di altre discipline, soprattutto della riabilitazione. Fondamentale disporre di documentazione clinica idonea e facilmente disponibile come il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) che può essere aggiornato inserendo fail geriatrici e la Cartella clinica informatizzata online, aggiornabile nel tempo e consultabile diffusamente su piattaforme ad hoc. L’ utilizzazione di sistemi informatici mobili e di strumenti indossabili dagli anziani sarà progressivamente inevitabile. La burocrazia rappresenta sempre un ostacolo ritardante le procedure: dovrà essere minimizzata. La disponibilità di  caregiver preparati ad individuare i problemi e a risolverli è di grande importanza anche loro necessitano di formazione adeguata.  Le cure domiciliari degli anziani e anche la valutazione degli utenti nella età presenile sono di grande rilevanza e indispensabili per mettere in atto interventi preventivi per ritardare la comparsa delle malattie croniche e dei loro effetti disabilitanti  (neurodegenerative e cardiovascolari in particolare). Esistono applicazioni per definire il grado di fragilità del paziente e per eseguire la VMD rapidamente – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6140035/https://apps.apple.com/us/app/rga-clinic/id1557596095 – : i risultati saranno memorizzati  sul FSE e sulla cartella clinica informatizzata. Questi strumenti consentono di creare le necessarie banche dati per la ricerca clinica applicata, fondamentale in Geriatria.

Infine i RISULTATI : sono il prodotto delle attività citate; tradizionalmente sono poco considerati anche se forniscono indicazioni  per migliorare la qualità delle procedure e dei processi e per indirizzare con apprpriatezza l’ impiego delle risorse. Naturalmente la morbilità, la fragilità, la disabilità e la mortalità sono elementi importanti per valutare le prestazioni del servizio sanitario dedicato agli anziani così come il consumo di farmaci, le pratiche vaccinali, la durata della vita in salute. Anche la valutazione di  parametri che riguardano il vissuto del paziente come PROMs e PREMs – https://www.sigg.it/wp-content/uploads/2023/03/LA-QUALITA%E2%80%99-E-I-RISULTATI-DELLE-CURE-AGLI-ANZIANI.pdf – consentiranno di  modificare le modalità di esecuzione delle prestazioni e anche per individuare modelli  di cure più efficaci nella realtà.



I sintomi e gli esiti riferiti dai pazienti nel corso della vita e soprattutto in occasione di malattie e dei piani terapeutici adottati (patient-reported outcomes), sono una preziosa fonte di informazione in vari ambiti, dalla ricerca clinica alla gestione dell’assistenza sanitaria, oltre che per le attività regolatorie e decisionali sui nuovi trattamenti.

Negli ultimi anni, la crescente disponibilità di queste misure e la loro integrazione con altre banche dati ha facilitato notevolmente la loro diffusione, tanto che è ormai affermata la necessità di utilizzare questi indicatori, essendo i pazienti stessi osservatori privilegiati per comprendere i limiti e le risorse disponibili all’interno del percorso di assistenza e cura. Si può parla di una collaborazione diretta del pazienti (partecipazione) alle cure di cui non si può non tenere conto.

I PROMs (Patient-Reported Outcome Measures) e la valutazione della qualità della vita (QoL) hanno l’obiettivo di fornire strumenti e metodologie per valorizzare e utilizzare al meglio questi dati che potrebbero essere raccolti su una pagina del fascicolo sanitario elettronico.  La qualità della vita è diversa evidentemente dalla qualità delle cure anche se le due entità si influenzano vicendevolmente: inoltre esse hanno a che fare con la dignità della persona  anziana e hanno punti di contatto con gli episodi di abuso  compresa la contenzione.

Il tema della qualità della vita è dolorosamente ignorato dalla sanità: quando si parla di qualità della vita, gli anziani, i loro caregiver e i loro medici devono tenere presente che le decisioni mediche variano da persona a persona e non dipendono esclusivamente dall’età. Durante queste discussioni, bisogna evitare un linguaggio e degli atteggiamenti, che indichino dei pregiudizi nei confronti degli anziani (discriminazione basata sull’età). Ad esempio, non bisogna presumere che una volta raggiunta una certa età un soggetto non debba più avere determinati tipi di assistenza medica o non possa partecipare ad alcune attività semplicemente a causa dell’età. La discriminazione basata sull’età può portare a un’assistenza eccessiva o insufficiente e influire negativamente sulla qualità della vita.

Si deve tener conto degli esiti riferiti dai pazienti (in presenza di malattie o di interventi chirurgici) nei contesti non solo di ricerca, ma anche di pratica clinica, e individua quali possibilità sono disponibili a questo scopo e come valutarne l’appropriatezza.  Anche SDA Bocconi ritiene rilevante questo settore da un punto di vista gestionale proponendo anche corsi online per apprendere l’ uso di questi strumenti che dovrebbero essere unificati per consentire il loro corretto uso nel settore della ricerca clinica applicata.    Si  veda :  https://www.sdabocconi.it/it/formazione-manageriale/i-prom-patient-reported-outcome-measures-e-la-valutazione-della-qualita-della-vita-272558 .

Esiste già una letteratura consistente che riguarda i PROM negli interventi di artroplastica del ginocchio e dell’ anca – Patient Reported Outcome Measures (PROMs) – NHS Digital.  La regione Toscana ha condotto ricerche in questo settore.

Molto seguito  in  alcune nazioni è il Patient centered outcomes research institute (PCORI): si presta a valutazioni di qualità anche comparative che servono a prendere le decisioni più motivate e anche ad ottimizzare l’utilizzazione delle risorse limitate economiche e tecniche. Si veda: https://www.pcori.org/topics/older-adults-health 

Una raccolta di contenuti sul tema :

https://www.janssenmedicalcloud.it/it-it/blog-jmc/PROMs-PREMs

 

 

 

(DA INTERNET)



E’ ben nota la valutazione multidimensionale geriatric (VMD) proposta da decenni dalla Geriatria ma solo sporadiamente utilizzata per realizzare la decantata continuità assistenziale dei pazienti anziani con problemi e bisogni. E’ disponibile il RGA o rapidi geritric assessment che ha anche una interessante applicazione gratuita utilizzabile con smartphone o tablet (richiede pochi minuti).

La formazione geriatrica dovrebbe avvalersi anche dei contenuti 5Ms qui indicati HIA_TipSheet_Geriatric_5Ms_19  utilizzabili diffuamente e con opportune modifiche riportabile anche sul fascicolo sanitario elettronico.



Il Decreto legge 506 è in via di definizione al Senato. Ci sono state anche le audizioni delle due società scientifiche geriatriche più rilevanti in Italia (SIGG e SIGOT).

Si considera non solo l’ assistenza degli anziani non-autosufficienti, ma si cerca di migliorare le procedure di cure che devono essere continue e realizzate con la partecipazione di personale sanitario competente.  Ci sono fondi del PNRR.

 

Vedi: https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/56516.pdf

 



L’ Italia inveccchia sempre più; sono oltre 4 milioni gli ultraottantenni e 20000 i centenari. La disabilità e la non-autosufficienza sono sempre di più un problema grave, sostenibile con difficiltà.

Mancano anche le competenze geriatriche, soprattutto a livello territoriale-domiciliare.

 

Si veda il contenuto del patto  per la non autosufficienza che ha anche l’ approvazione dell’attuale Governo. Ci sono risorse del PNRR.     https://www.pattononautosufficienza.it/


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